Gli appassionati di motori si dedicano spesso al tuning della propria auto, per renderla più aggressiva nelle prestazioni e nella linea. Questa pratica consiste, per l’appunto, nella modifica delle caratteristiche intrinseche di una vettura, sino anche a renderla irriconoscibile rispetto alla versione originale. Gli interventi possono essere effettuati sul motore, sulla carrozzeria, sull’impianto stereo e sugli altri accessori: basti pensare a un’auto sportiva sulla quale sia stato installato un’alettone posteriore, simile a quelli delle vetture da “Formula Uno”, o a un’altrimenti normalissima utilitaria che sfoggi sgargianti aerografie e casse supplementari nel portabagagli. Che si parli della sostituzione di un gruppo ottico, del volante o di un carburatore, tutti i componenti utilizzati devono essere omologati e le modifiche stesse devono rispettare gli standard di legge perché l’auto possa continuare a circolare liberamente. La pratica del tuning auto è nata negli Usa, dove conta ad oggi un gran numero di appassionati e dove vengono persino trasmessi dei programmi televisivi sul tema. Il fenomeno ha preso piede anche in Italia, con club locali, comunità sul web, raduni nazionali e concorsi per la vettura più originale. Chi decide di darsi al tuning auto, tuttavia, deve essere consapevole degli alti costi in cui può incorrere, soprattutto per le modifiche più vistose e per l’acquisto dei componenti tecnici. Non è consigliabile, inoltre, darsi al fai-da-te sul motore se non si è assolutamente certi di avere le giuste competenze e una certa esperienza alle spalle in fatto di meccanica: se praticato in modo irresponsabile, il tuning auto può essere pericoloso, oltre che illegale.